Fedro e la favola


Fedro Prologo I: il debito verso il maestro
Prologo II: una dichiarazione programmatica

Elementi strutturali e formali delle favole



- schema ricorrente ma non esclusivo: il DIALOGO nucleo narrativo del racconto
BREVE MASSIMA per lettura morale (inizio/fine)
semplicità e brevitas

personaggi stilizzati e scenari poco caratterizzati

stile MEDIO (sintassi regolare, sermo cotidianus delle persone colte)

espressioni auliche con intento parodistico ed espressioni proverbiali


Miscere utile dulci


- narrazione finalizzata a un insegnamento MORALE

- critica dei vizi degli uomini

- visione pessimistica della realtà: le vittime e lo statu quo

Favola e tradizione comica latina


- varietas: non solo favole (nè apologhi)

inserzione di : ANEDDOTI di carattere storico

NARRAZIONI tratte dalle Fabulae Milesiae (sfondo erotico)

adozione del senario giambico verso dei dialoghi delle commedie


Il rapporto con il modello esopico


emulazione


rivendicazione di originalità

Il corpus dell'opera di Fedro



- 94 favole in senari giambici divise in 5 LIBRI


- Corpus disorganico forse mutilo (brevità di alcuni libri)


- Appendix Perottina

Una vita sconosciuta (o quasi)


Notizie scarse e derivate dalle sue opere

15 a.C. ca: Fedro nasce in Tracia (o Macedonia)

In età giovanile giunge a Roma dove viene liberato da Augusto divenendo liberto.

Durante il regno di Tiberio subisce un processo da parte del potente prefetto del pretorio Seiano.

50 d.C. Muore senza veder riconosciuta la sua opera di letterato. Seneca parla infatti della favola come di un genere non sperimentato dai Romani.


Un genere "minore" fra tradizione e innovazione

- origini antichissime e orientali

- rielaborazione letteraria/ autonomia dal VI secolo a.C. ESOPO (400 favole in prosa)

- nella letteratura latina precedente Fedro inserzione di favole in GENERI DIVERSI, soprattutto satire (cfr. Lucilio e Orazio)

- autonomia letteraria della favola su modello esopico: FEDRO